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Tradizioni d'Alsazia
Alsazia - Francia - Francia nord-orientale

Tradizioni d'Alsazia
Le case delle pianure, dai grandi tetti rivestiti di tegole a "coda di castoro", presentano un amalgama di travi in legno, pietra e torchis (fango, misto a terra argillosa, mista a paglia). Importante il vasto cortile interno (non visibile dall'esterno) che gioca il ruolo della pubblica piazza nei villaggi. Vi si affacciano granai, depositi, stalle e alcune stanze come l'affumicatoio per la carne, la distilleria, la cantina. Chiusi tra le loro mura difensive i numerosi villaggi viticoli sono cittadine in minatura che prosperano fin dal 16° secolo. Davanti a questa opulenza la casa dei Vosgi ha un ruolo di Cenerentola: austera e addossata ad una roccia ha le travi portanti fatte di legno di faggio e il mobilio in legno di quercia.

L'Alsazia è la regione dei piccoli santi. Si può fare una divisione abbastanza semplicistica dicendo che i protestanti si trovano a Nord e i cattolici a Sud: quelli che stanno nel mezzo si adattano come possono. Un caso tipico è Ste Marie aux Mines per metà cattolica e francofona, per l'altra metà protestante e parlante la lingua alsaziana. Ogni villaggio dispone di quartieri abitati prevalentemente da cattolici ed altri abitati prevalentemente da protestanti.

Il Concordato del 1801 stipulato fra Napoleone 1° e Papa Pio VII dice che i prelati devono essere retribuiti dallo Stato; la Francia l'ha soppresso nel 1905, al momento della separazione fra Stato e Chiesa, ma siccome in quel periodo l'Alsazia era sotto la dominazione tedesca il Concordato è rimasto: preti, pastori e rabbini sono quindi remunerati dallo Stato e così pure i luoghi di culto tranne quelli costruiti dopo il 1919 (che sono comunque numerosi).

Numerosi alsaziani cambiarono 3 volte nazionalità (1918 - 1940 - 1945) e molti di loro dovettero germanizzare il loro cognome nel 1940. In Alsazia si parla ancora l'ALSAZIANO che non è un dialetto, bensì Alto-germanico (lingua del gruppo germanico parlata anche in Svizzera tedesca e nella regione di Baden in Germania). Luigi XIV non vi prestava attenzione, i Giacobini l'hanno combattuto, Napoleone diceva "Non importa se parlano tedesco, l'importante è che usino la spada alla francese".

Gli Alsaziani non hanno mai accettato l'annessione e durante questi lunghi periodi hanno parlato con maggior vigore la loro lingua; i Nazisti tenteranno di annientare il francese, vietando i nomi francesi. Nel 1945, dopo la riunificazione alla Francia la lingua regionale verrà un po' abbandonata per essere riscoperta nel 1968 dagli intellettuali. Per ragioni economiche e di vicinanza quasi tutti gli Alsaziani parlano il tedesco, ma non vogliono assolutamente essere scambiati per tedeschi!

Fonte: Franca Fanti