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Tours, il giardino di Francia
Tours - Francia - Francia centrale

Tours, il giardino di Francia
Tours, il centro della Turenna e del "giardino di Francia", sede arcivescovile ed universitaria, situata a metà strada fra Orléans e Angers, vicino alla confluenza del Cher con la Loira di cui occupa l'istmo. Si caratterizza per i suoi edifici in tufo bianco con i tetti in ardesia.
Installati sulle rive della Loira fin dal 5° secolo a.C. i Celti Turoni vennero integrati al momento della creazione della colonia romana di Caesarodonum nel 1° secolo d.C. Voluta da Augusto, divenne un'importante centro commerciale ed amministrativo esteso su una quarantina di ettari. Nel 3° secolo iniziò però un inesorabile declino. Si chiamò dapprima Caesarodonum, poi Civitas Turonum da cui è derivato il nome attuale.

Nel 3° secolo ebbe inizio l'evangelizzazione da parte del 1° vescovo Gatien (oggi patrono della città e a cui è dedicata la Cattedrale) e nel 4° secolo la città divenne un importante centro religioso grazie alla presenza di San Martino (316-397). Intorno alla tomba del Santo sorse l'agglomerazione di Martinopolis, più tardi chiamata Chateauneuf e che in seguito si fuse con la colonia romana pre-esistente e diede vita alla città di Tours. Si dice che al momento del passaggio della barca con il corpo del Santo, benchè fosse novembre, gli alberi diventassero verdi, gli uccelli si mettessero a cantare e le piante fiorissero: era l'estate di San Martino. La città fu conquistata dai Visigoti prima ed in seguito dai Merovingi. Qui, e successivamente nella più famosa battaglia di Poitiers, nel 732 Carlo Martello inflisse agli Arabi un cocente sconfitta. Sotto Carlomagno fu particolarmente fiorente e questo spinse i Normanni a saccheggiarla.

Occupata dagli Inglesi in epoca medievale, Tours passò sotto la corona di Francia nel 1205 durante il regno di Filippo II Augusto e quasi tutti i sovrani vi soggiornarono per periodi più o meno lunghi fino alla fine del 16° secolo, ma soprattutto dal 1427 al 1589. All'epoca dell'annessione al Regno di Francia la città si divideva in due poli ben distinti: la Tours propriamente detta e il più fiorente borgo di Chateauneuf. Nel 13° secolo, periodo fasto per la città, la moneta qui coniata, il Denaro di Tours in argento, divenne moneta nazionale. Questo fu l'ultimo conio non reale prima dell'introduzione del Franco (1667) e dell'Euro (2002). Fu la Guerra dei Cent'Anni e i pericoli da essa derivanti a spingere gli abitanti nel 1356 ad unire i due insediamenti all'interno di un'unica cerchia di mura, dando così origine alla città attuale.

Nel 1461 sotto Luigi XI divenne capitale del Regno. Fu proprio Luigi XI a promuovere in Turenna l'industria della seta, destinata a divenire l'elemento trainante dello sviluppo dell'intera regione. Tours conobbe cosi fino al 1540 un periodo di grande sviluppo economico, artistico, architettonico e demografico. Ma quando nel 16° secolo i Re di Francia ciminciarono a preferirle come propria residenza dapprima Blois e poi Parigi per la città iniziò un rapido e inarrestabile declino, accentuato dalle Guerre di Religione e dalla crisi dell'industria della seta. Nel 1562 i Calvinisti attaccano l'Abbazia di San Martino ma circa 300 di loro furono uccisi e gettati nella Loira: la città ebbe così la sua "notte di San Bartolomeo", 10 anni prima di quella più tragica di Parigi e tutta la Francia. Nel 1589 Enrico III e il Parlamento ripiegarono a Tours e la città tornò ad essere, seppure per poco, la capitale del Regno. Pochi sono da quel momento gli avvenimenti che hanno segnato la storia di Tours e non sempre positivi.

Il 19° secolo vede il proseguimento della sistemazione della Rue Nationale, che diviene il luogo dello shopping di Tours; alla fine del secolo vengono costruiti il Teatro, il Palazzo di Giustizia e il Municipio (opera dell'architetto di Tours Victor Laloux (1850-1937). Crollato il 2° Impero, la città fu scelta come sede di una delegazione del governo provvisorio di Difesa Nazionale (1870) e qui giunse Léon Gambetta partito in mongolfiera da Parigi per riorganizzare la difesa del Paese, ma l'avanzata dei Prussiani 3 mesi più tardi spinse il governo a ripiegare a Bordeaux. Nel 1940 (19-20-21 giugno: la città bruciò per 3 gg) e nel 1944 venne gravemente danneggiata dai bombardamenti tedeschi prima e alleati poi, che devastarono una buona parte del patrimonio architettonico: 1543 edifici furono distrutti e 7960 danneggiati. Nel 1957 un progetto dei Fratelli Dorian, architetti, prevede la distruzione di numerosi immobili fatiscenti o degradati, ma all'inizio degli anni 1960 un'attiva politica di restauro permette a Tours di salvare i suoi vecchi quartieri e di beneficiare, attorno alla Place Plumereau, di uno dei più vasti settori salvaguardati d'Europa.



Fonte: Franca Fanti