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Le origini di Trevico
Trevico - Italia - Campania

Le origini di Trevico
Le origini di Trevico risalgono all'età longobarda anche se il paese è citato da Orazio nella notissima satira che narra il suo viaggio da Roma a Brindisi in compagnia di Mecenate, avvenuto nel 37 a.C. Durante tale viaggio, il poeta avrebbe sostato in una modestissima e fumosa locanda nell'agro di Trevico, località Taverna delle Noci, subendovi una cocente umiliazione da parte di una giovane donna che si fa attendere inutilmente fino alla mezzanotte.
Nel Medioevo, Trevico fu centro e roccaforte della Baronia di Vicum, comprendente gli attuali comuni di Carife, Castello, S. Nicola, S. Sossio e Zungoli (quest'ultimo ne fu staccato nel 1269). Nel 1507, Re Ferdinando II il cattolico, donò la Baronia di Vico al suo gran Capitano Consalvo Fernandez de Corduba, duca di Sessa.
Nel 1515, la figlia del Capitano Consalvo Fernandez de Corduba, Elvira, smembra l'unità della Baronia di Vico vendendo la città di Trevico e S. Sossio a Francesco Loffredo. Nel 1548 Trevico passò al figlio di Francesco, Ferdinando, che divenne il 1° Marchese di Trevico e Signore di S. Sossio e Zungoli e rimase nelle mani dei Loffredo fino al XIX secolo.
Il nome del paese deriva probabilmente dal latino "Tres Vici", che indicava l'insieme di tre villaggi: frazione S. Giuseppe e Taverna delle Noci in Vallesaccarda, e S. Pietro di Olivola verso la Puglia. Alcuni fanno derivare il nome dalla Dea Trivia che una volta aveva un tempio su questo monte. Durante il periodo medievale fu chiamata Vicum. In alcuni testi antichi, viene citato anche il nome "Trivium", da considerare come l'incrocio di tre vie.
Trevico fu sede vescovile per circa un millennio (da qui anche il motivo dell'appellativo di Città), probabilmente dal 1058 fino al 1818, anno in cui, dopo il passaggio al Regno delle Due Sicilie, fu unita alla Diocesi di Lacedonia.




Fonte: Mariangela Cioria - www.trevico.net