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Cosa vedere ad Albi
Albi - Francia - Francia meridionale, Provenza Alpi Costa Azzurra

Cosa vedere ad Albi
IL PALAZZO DE LA BERBIE - L'antico Palazzo vescovile il cui nome deriva per deformazione di Bisbia (vescovado in Langue d'Oc) fu iniziato nel 13° secolo e terminato nella prima metà del 14°. La possente fortezza medievale è stata rimaneggiata nel 15° secolo dal Vescovo Louis d'Amboise; in seguito per renderlo più confortevole, i prelati del 17° secolo fecero sistemare i saloni ed aprirono l'edificio sulle nuove terrazze e sui giardini alla francese. I muri di mattoni rinforzati con contrafforti emicilindrici (un metodo che sarà ripreso nella Cattedrale) fanno di questo monumento una costruzione solida ed imponente. Attualmente ospita l'Ufficio del Turismo ed il Museo Toulouse Lautrec (nato a Albi il 24 novembre 1864). Più di 1000 opere dell'artista vi sono esposte a rotazione: quadri, disegni, litografie, fra le quali l'insieme di 31 locandine che ha realizzato. Dai quadri della giovinezza a quelli ispirati dal mondo dello spettacolo (caffè concerto, teatro, Mouulin Rouge) questa collezione è la più grande al momdo a lui dedicata e ci permette di ripercorrere il suo percorso artistico. Il museo ospita anche quadri di La Tour, Guardi ecc e Bonnard, Matisse, Degas, Vlaemink...
I GIARDINI DEL PALAZZO - Alla fine del 17° secolo, il primo Arcivescovo di Albi fece circondare il Palazzo vescovile con terrazze e giardini attualmente restaurati in tutto il loro antico splendore. Le terrazze sono adorne di cespugli rigogliosi; il cammino di ronda è costellato di statue in marmo: Dioniso e le Quattro Stagioni custodiscono i giardini all'ombra delle arcate di rosa e vite selvatica. Una galleria ombreggiata e due belvedere permettono di ammirare questa decorazione unica.
CATTEDRALE SAINTE-CÉCILE - Si tratta di uno degli insiemi monumentali di mattoni più possenti al mondo. Fin dal 5° secolo la città di Albi possedeva molte reliquie della martire romana, patrona della musica: a partire da quella data ogni cattedrale della città le è stata dedicata. La Cattedrale Sainte-Cécile attuale, capolavoro del gotico meridionale offre un sorprendente contrasto fra il rigore della sua architettura difensive esterna e la sua sontuosa decorazione interna. Testimonianza della fede cristiana dopo l’eresia catara, questo gigantesco vascello di mattoni si è arricchito nel corso dei vari secoli: la porta Dominique de Florence (1392 circa), la torre campanile alta 78 metri, il baldacchino della porta d'ingresso (1515-1540).

Qualche dato importante:
- Durata della costruzione: 200 anni, e cioè dal 1282 al 1480.
- Dimensioni esterne: 113 m di lunghezza x 35 m di larghezza, 40 m di altezza e una torre campanaria alta 78 m.
- La più grande cattedrale dipinta d’Europa grazie alle pitture rinascimentali della volta, contemporanee della Cappella Sistina.
- Il più importante insieme di sculture medievali del Sud della Francia.

All’interno, i coloratissimi affreschi della volta, sono opera di pittori rinascimentali italiani e furono realizzati fra il 1509 e il 1513. Si tratta del complesso di pitture rinascimentali italiane più vasto e più antico di Francia (lunghezza 97 m - larghezza 28 m).
Il dipinto del Giudizio Universale (1474-1484) è uno stupendo fumetto che rappresenta il Cielo, la Terra e l'Inferno; realizzato con la tecnica della détrempe, copriva originariamente più di 200 mq: fu mutilata nella parte centreale nel 18° secolo per poter accedere alla cappella situata sotto il campanile. Notevoli anche il Jubé in stile fiammeggiante adorno di statue policrome (15° e 16° secolo) oltre all'organo monumentale del 18° secolo (vi si tengono concerti soprattutto in luglio/agosto: mercoledi 17h00 e domenica 16h00).
Il Tesoro In una cappella alta, antica stanza cassaforte del 13° secolo, è esposta una collezione di oggetti d'arte sacra che va dal 14° al 19° secolo.

LA VECCHIA ALBI
Una sfida alle linee rette: la vecchia Alby è ricca di angolini, rintranze, portoni, cortili, come una specie di labirinto per i curiosi. Facciate e colombaie celano veri e prorpi tesori: la loggia dell'HOTEL REYNES, il CHIOSTRO DI ST SALVI autentico paradiso terreste allietato dal canto degli uccelli. L'antico modo di vivere non è scomparso: il rumore proveniente da una cantina, il battere del martello di un fabbro, il fruscio del pennello di un artista si mescolano ancora nelle viuzze e case del centro storico che restano il cuore della vita e della città. I colori sono indissociabili dallo stile di vita. Ad Albi il rosso è presente in tutte le sue tonalità: dal rosa pallido all'ocra vivo. La valle del Tarn infatti offre argilla in abbondanza con pigmenti di ossido di ferro trasportata fin dal sud dell'Aveyron; questa materia prima disponibile e pronta per la trasformazione è di facile utilizzo. Dai muri ai tetti, dalla struttura ai paramenti, sono il mattone e la tegola rossa a farla da padrone.



Fonte: Franca Fanti